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Rapsodia sintetica non vuole essere una mostra completa in senso lato, quanto piuttosto una rete turbinante gettata da un capo all’altro del paesaggio sub-tropicale della più fervida regione d’arte contemporanea. L’artista A.A. Rucci, qui curatore della mostra, ha selezionato 6 artisti contemporanei della penisola, in grado di ampliare i confini della pittura e della percezione del pubblico sull’arte nascente. Nonostante non ci siano delle particolari analogie stilistiche o tematiche, Rucci ha messo insieme Maria Malo-Molina (Daytona Beach), Nicole Mauser (Sarasota), Beatriz Monteavaro (Miami Beach), Gean Moreno (Miami), Odili Donald Odita (Tallahassee) e Gavin Perry (Miami Beach) per dare una visione d’insieme della creatività emergente della Florida. Emblema della nuova situazione artistica può essere questa storia che proviene dalle paludi delle Everglades della Florida, dove un pitone selvatico lungo più di sei metri, ha scelto come preda un alligatore adulto. Benché il pitone fosse riuscito a ingoiare l’alligatore per intero, l’animale autoctono ha combattuto a tal punto da uscire dal fianco del serpente. Entrambe le creature sono morte in un’epica battaglia. . Esempi di migrazione, assimilazione e mutamenti evolutivi sono evidenti nei territori selvaggi delle Everglades. E nonostante Disney e Basel-Miami Beach abbiano mascherato i grandi combattimenti dei rettili, e le acque torbide siano state sostituite con maschere di dolce nettare, seni rifatti e automobili personalizzate, la forza che si può leggere nella nuova giovane arte è proprio quella della lotta per la sopravvivenza che scaturisce grandi energie. Ogni cosa viene divorata ed espulsa. Sudore. Denaro. Musica. Carne. Potere. Inganno. Politica. Morte. E anche i dipinti. Un nuovo stato evolutivo sta sorgendo. Cavalca l’onda e si mostra, a Milano, in uno stato apparente di quiete.
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